
La storia di SCRUM
Nel 1986, Hirotaka Takeuchi e Ikujiro Nonaka descrissero un nuovo approccio allo sviluppo di prodotti commerciali che avrebbe aumentato la velocità e la flessibilità, basato su casi di studio presi dall’industria automobilistica e quella relativa alla realizzazione di fotocopiatrici e stampanti. Essi lo chiamarono approccio olistico o rugby, in quanto l’intero processo viene eseguito da un team interfunzionale su più fasi che si sovrappongono, dove la squadra “cerca di raggiungere l’obiettivo come unità, passando la palla avanti e indietro”.
Il termine Scrum è mutuato dal termine del rugby che indica il pacchetto di mischia ed è evidentemente una metafora del team di sviluppo che deve lavorare insieme in modo che tutti gli attori del progetto spingano nella stessa direzione, agendo come un’unica entità coordinata.
Ken Schwaber e Jeff Sutherland hanno presentato per la prima volta Scrum alla conferenza OOPSLA del 1995. Questa presentazione ha essenzialmente documentato ciò che Ken e Jeff avevano appreso negli anni precedenti applicando Scrum.
Nel 2001, Ken Schwaber ha collaborato con Mike Beedle per descrivere il metodo in un libro chiamato Agile Software Development with Scrum. Inoltre, nel 2004, Ken Schwaber ha pubblicato il libro Agile Project Management with Scrum pubblicato da Microsoft Press.
Nel 2015 Pernarcic Andrea sviluppa sulla base di Scrum il metodo RINOVAZIO, una semplificazione procedurale atta ad essere applicata in ogni settore commerciale, di studio, di scuola.
[Dal libro SCRUM BASE]…Negli anni 80 l’MIT la prestigiosa Università statunitense ha svolto uno studio durato anni nelle case automobilistiche di tutto il mondo, riportando i seguenti dati. Marchi come Toyota, Honda, Nissan, ci mettevano 16,8 ore per fabBricare un’autovettura. I pezzi grezzi entravano nella catena di montaggio e circa 17 ore dopo usciva una Lexus ed i difetti riscontrati erano 34 su 100 vetture. Un dato notevole. In Europa invece, Mercedes, Audi, BMW, per costruire un veicolo utilizzavano 57 ore, e riscontravano 78,7 difetti ogni 100 autoveicoli. Perché così tanto tempo e così tanti errori? L’MIT scoprì che in Toyota ogni operaio della linea di montaggio può fermare la produzione quando emerge un problema. Tutti gli operai vanno al punto di fermata e cercano assieme una soluzione per risolvere quel problema. Non vogliono che dalla catena escano autovetture difettose. Intervengono e risolvono il problema una volta per tutte. Se non avvenisse questo, il problema potrebbe ripetersi su migliaia di autoveicoli. In Europa invece alla fine della catena di montaggio c’erano Team vestiti in camice bianco del sistema qualità che lavoravano per studiare un modo per risolvere i problemi rilevati.
“La fabbrica tedesca faceva più sforzi per risolvere i problemi che aveva appena creato”
I tedeschi mettevano più tempo per aggiustare una macchina nuova, che il tempo per i giapponesi per produrla finita e senza difetti. La Toyota divenne la prima casa automobilistica al mondo per produzione efficace ed efficiente.
Il processo di Scrum determina l’analisi immediata anche visiva dei problemi, e mette in evidenza a tutto il Team il sistema per risolvere quel problema. Se il Team dovrà rifare lo stesso lavoro per un altro cliente, ci metterà meno tempo, perché le soluzioni trovate per risolvere il problema sono già parte del lavoro sviluppato e si consolidano nell’evoluzione del Team stesso.
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