
Nuovi scenari
In un mondo dove si pensa di aver scoperto tutto, dove ogni uomo sa di essere un mezzo Dio, capita che un uomo all’altro capo del mondo, un certo Steve Jobs, a distanza di 30 anni dal primo miracolo “Apple II”, nel 2007 fa avvenire il secondo miracolo: l’iPhone. Questo per significare che c’è in ogni epoca un’infinità di teorie, sviluppi, oggetti, guizzi d’intellettualità, ma sono pochissimi gli umani che riescono a costruire un sogno, unendo assieme tutti i puntini che collegano queste invenzioni, e dalla realtà puramente teorica, le trasformano in realtà concreta. L’anno successivo, il 2008, vede l’arrivo in Italia di Facebook, un altro umano che fa miracoli, certo Mark Zuckerberg, che nel 2004 aveva pensato bene di realizzare l’annuario fotografico universitario online. A settembre del 2011 in Italia si erano registrati 21 milioni di persone. Questi scenari apocalittici si fondono insieme, perchè uniscono l’oggetto che ci permette di avere una “realtà aumentata”, lo smartphone, con un software che ci consente di essere collegati con tutte le persone del mondo. Questo iperscambio sociale, sconvolge tutte le linee guida sul comportamento umano, perchè molte limitazioni spariscono. La cultura ormai è a portata di click, si acquista con un click, si guarda un film con un click, si fa vedere al mondo la foto del gatto, della torta, dei momenti più disparati. Nasce l’era del Selfy, l’autoscatto per documentare il nostro essere vivi sulla terra. Questo dispositivo elettronico che ci segue dappertutto, è una cassaforte personale importantissima. Contiene tutta la nostra vita. Oggi con un app, posso collegarmi con la domotica della casa in montagna e dire ad un piccolo computer di accendere la caldaia ed il riscaldamento, così quando arriverò troverò un bel tepore. Posso collegarmi con un radar del cielo e sapere che aereo mi sta sorvolando. Posso guardare quanto manca all’arrivo dell’autobus, del treno. Posso prenotare una citycar, farmi aprire una portiera e con il gps farmi guidare in un luogo, e siccome voglio che i miei amici mi raggiungano condivido la mia posizione e la mia meta. Fra poco al mattino mi guarderò allo specchio e in trasparenza la mia segretaria virtuale mi darà il buongiorno leggendomi la rassegna stampa, vedrò nello specchio le immagini del telegiornale, mentre il tappeto sotto ai miei piedi trasmetterà il peso, il braccialetto al mio polso invierà il battito del cuore, la pressione sanguigna, i dati del mio sonno notturno allo specchio. Farò la pipì ed il Water invierà l’analisi delle urine allo specchio, e ordinerà per me il pranzo vegetariano, senza sale e carboidrati. In base al meteo e alla luce esterna, lo specchio ordinerà all’armadio quali vestiti e di quali colori, prepararmi, così da risultare il più adatto manager del mio tempo. Scendendo le scale verso il garage, tutti gli elettrodomestici mi saluteranno, la lampada il citofono, la televisione. Poi salirò sulla mia macchina elettrica, il garage si aprirà, e il mio bolide aprirà le ali e mi spingerà a velocità mac 3 verso il mio ufficio sulla luna. Mentre salirò nell’ascesa, la stampante 3d a bordo, mi stamperà un dente nuovo, perchè purtroppo ieri sera abassandomi ho picchiato contro il braccio di Lola il robot delle pulizie. Prima di andare in ufficio, faccio tappa sulla stazione spaziale internazionale, così mi fermo allo SkyDrive a bere un capuccino e brioches, si sa che i bar per gli astronauti sono sempre i migliori. Arriverò nel mio parcheggio sul tetto di una meravigliosa piramide, e mentre l’autovettura si parcheggerà da sola, risponderò a mia moglie, semplicemente spingendo con la lingua sul palato, un saluto e sarò seduto sulla mia scrivania ad osservare il nostro pianeta blu. Sul mio tavolo ergonomico Mivar, con sedie retrattili, troverò un post-it, scritto a mano, eresia! Che recita la scritta: What’s Scrum? E da quel momento nascerà una eco cacofonica che si espanderà ritmicamente da stanza a stanza, in cerca della risposta. Il cielo si schiarirà, le nuvole si apriranno e lo spirito di Jeff Sutherland ci spiegherà che quello che ci circonda è stato creato attraverso l’utilizzo del metodo agile Scrum. Non contenti guarderemo il nostro specchio delle nostre brame, e dopo aver pronunciato le fatidiche paroline chiederemo: che cos’è Scrum? Lo specchio impegnato a mettere in ordine i promemoria ci dirà: io sono un figlio di Scrum. Ancora non contenti apriremo internet e cercheremo Scrum, si aprirà la pagina di Scrum Italia e leggeremo: Cos’hai fatto ieri che avresti potuto fare meglio? Che cosa non farai mai più? Cosa puoi migliorare del tuo lavoro? A quel punto avremo capito che cos’è Scrum, e la nostra vita si riempirà di fogli gialli, pieni di scritti su cose da fare. E saremo pronti per Ri-Ordinare il futuro. Avremo il controllo della nostra vita.
Scrum, per essere equalizzati con il lavoro.
scrumitalia
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